Lettera di Chiara, la cui mamma ha lasciato il corpo fisico la notte del Sabato del seminario.
Chiara ci ha fatto il regalo di tornare Domenica dando a tutti noi la possibilità di condividere questo suo momento così intimo, come si faceva una volta quando la tribù celebrava la morte di qualcuno sostenendo così tutta la famiglia in un unico grande cerchio.
Grazie Chiara, grazie a tutti noi per aver permesso questa piccola grande magia
Quattro passi con la Morte danzando con la Vita
17/18 giugno 2023
Per tanti anni ho vissuto accanto alla mia mamma insieme alla malattia degenerativa che l’ha accompagnata a lungo…a soli 55 anni infatti le venne diagnosticato il Parkinson.
Negli ultimi anni ha avuto un peggioramento evidente che le ha compromesso, oltre ai movimenti anche la deglutizione e lo scorso anno infatti ha avuto una polmonite ab ingestis legata proprio a questa problematica
E’ stata ricoverata un mese in ospedale e, contro ogni aspettativa è tornata a casa.
Lucida come sempre è tornata però con una presenza molto diversa, nei mesi successivi al ricovero aveva dei momenti di assenza in cui lo sguardo era distante, momenti in cui percepivo che stava attraversando dimensioni altre da quella terrena.
Poi tornava.
Con il tempo questi momenti si sono intensificati e ha cominciato a vedere intorno a lei i suoi defunti più cari (mamma, papà, nonni…). Standole accanto la osservavo e, pur non vedendo nulla, sempre di più percepivo la sacralità di questo tempo e la sentivo spesso come sospesa tra cielo e terra.
Volevo capire meglio ciò che stava vivendo per aiutarla, per fare qualcosa di più per lei ed è così che ho incontrato Giovanni.
Quando l’ho sentito al telefono per la prima volta non sapevo nemmeno cosa chiedergli, ma lui sapeva già cosa dirmi e la prima cosa che mi ha detto è di “Stare”, stare lì con lei, senza bisogno di fare nulla, stare lì
con quello che c’è, anche in silenzio.
E poi mi ha proposto di partecipare al seminario, dopo un breve tentennamento dovuto ai problemi di gestione della mamma ho detto “Sì!”, fiduciosa che avrei trovato una soluzione e così è stato.
Aspettavo con impazienza quel sabato e… ecco che un evento inaspettato in quel momento è arrivato: la mamma è stata male e il venerdì mattina la dottoressa delle cure palliative che la seguiva da un anno è venuta a visitarla e mi ha confermato la gravità della situazione, che sarebbe potuta precipitare da un giorno all’altro.
Abbiamo deciso con mio fratello di proseguire la strada intrapresa e di tenerla a casa con la terapia somministrata dalla dottoressa.
A quel punto non sapevo bene cosa fare, volevo andare ma temevo accadesse qualcosa in mia assenza, Giovanni ha saputo ascoltarmi, accogliere il mio stato d’animo e, con le sue parole delicate e rassicuranti mi ha sostenuta nella scelta di andare…
Sono arrivata con mille pensieri e preoccupazioni, poi quando finalmente ho visto il cerchio pronto ad accogliermi, una candela accesa tra le altre per la mia mamma tutto si è sciolto, ho capito che era quello il mio posto e che lì stava accadendo qualcosa di sacro.
Perché quel seminario proprio ora? in quelle date? Non poteva essere un caso o una coincidenza essere lì in quel momento in cui la mia mamma era tra la vita e la morte.
“Che grande dono stavo e stavamo ricevendo”, ho pensato più volte.
La sera sono tornata dalla mia mamma che dormiva, sono stata accanto a lei fino a notte poi quando all’alba di domenica mi sono affacciata al suo letto aveva appena lasciato il corpo…
Per tanto tempo in questo anno di grande sofferenza mi aspettavo e mi immaginavo questo momento ma mai avrei potuto immaginare cosa sarebbe avvenuto…
Ho sentito un richiamo fortissimo a tornare a salutare quel cerchio così potente e, dopo aver fatto un po’ di resistenza mentale, non ho potuto far altro che seguire il cuore…
Non sapevo quando sarei andata, né tantomeno quanto sarei rimasta, se sarebbe stato il momento giusto…ciò che contava per me era, nel momento in cui sarei riuscita, Andare!
E così ho fatto, dopo aver fatto ciò che in questi momenti si fa, sono andata e quando sono arrivata e ho visto la mia sedia vuota, la candela accesa ancora lì per la mia mamma mi sono commossa e ancora una volta ho capito che quello era il mio posto.
Non avevo programmato nulla e alla fine sono rimasta lì tutto il tempo.
Ho ballato, ho riso, ho pianto… ho sentito tante emozioni attraversare il mio corpo e andare…
Ciò che percepivo non è facile da spiegare a parole, quel cerchio era lì ad accompagnare me e la mia mamma in questo passaggio di separazione, mi sosteneva non solo emotivamente ma anche fisicamente, era come un grande abbraccio in cui potevo lasciarmi andare.
Era importante il volto e lo sguardo di ciascuno, mi sentivo profondamente unita e connessa con quelle anime appena incontrate, ma già note, come le avessi riconosciute…
Credo sia stata una vera celebrazione, ho vissuto il sostegno e l’abbraccio avvolgente di una comunità, è stato incredibile, qualcosa fuori da ogni possibile mio immaginario come del resto è stato quest’ultimo anno con la mia mamma, qualcosa conosciuto con il cuore, inafferrabile per la mente.
E’ stato il completamento di un grande mosaico che si stava formando per noi già da tempo e di cui non avevo ancora piena consapevolezza mentre lì in quel giorno con gli occhi del cuore sono riuscita a cogliere il senso, l’importanza di ogni piccolo pezzo utile affinché l’opera potesse realizzarsi.
Sono grata alla Vita, alla mia mamma Maria, a Giovanni, a ciascuna anima di quel meraviglioso cerchio e a me per aver lasciato aperto il cuore perché tutto potesse accadere.
Grazie
Chiara